giovedì 1 maggio 2014




DISTANZE



E' possibile comprendere a pieno il dolore, le preoccupazioni, i pensieri e i sentimenti delle altre persone ?

E' una domanda che mi sono posto diverse volte...


Proprio ora guardavo un video di una bambina siriana che raccontava la sua storia, mentre raccontava piangeva, con la mano si asciugava le lacrime e continuava a raccontare....

https://www.facebook.com/photo.php?v=860282117320566&set=vb.100000163562826&type=2&theater


Proprio l'altro giorno leggevo degli applausi di un gruppo di poliziotti che accoglievano quasi come degli eroi i loro colleghi, persone che hanno ucciso un giovane ragazzo, e che torneranno a indossare quella divisa, quella divisa che tanti altri poliziotti portano con tanto rispetto, senso del dovere e della misura...

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/04/29/aldrovandi-applausi-per-gli-agenti-condannati-al-congresso-sap/968132/


Proprio ieri ascoltavo un programma televisivo dove parlava il signor Ichino, che anziche' parlare di lavoro per tutti parlava di aumento della produttivita', escludendo come possibile soluzione (transitoria) l'abbassamento dell'orario di lavoro da 8 a 6 ore.
Per dire, in una fabbrica dove si fanno tre turni da 8 ore ciascuno si potrebbero fare 4 turni da 6 ore, permettendo l'inserimento di altri lavoratori, il lavoro e' questo quindi cerchiamo di dividercelo tra tutti, o almeno nel numero piu' ampio possibile di persone, ma lui no, lui sosteneva altre cose, lui e il suo sorrisetto demenziale pensano ad aumentare la produttivita' mantenendo la stessa forza lavoro e magari creando altro lavoro, dove e quando non e' dato sapere.

http://www.giornalettismo.com/archives/1473111/ottoemezzo-con-sergio-cofferati/



Ieri sera, tramite un amico vengo a sapere che una persona che anche io conobbi, me li presento' lui stesso, si e' tolto la vita impiccandosi, aveva 42 anni,una moglie e due figli, li conoscevo tutti.

http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca_sardegna/2014/04/30/imprenditore_suicida_per_la_crisi_economica_la_tragedia_in_un_cantiere_edile_ad_arbatax-6-365459.html



Qualche giorno fa ho sentito telefonicamente una amica, virtuale ad oggi, che spero di conoscere personalmente, (ne avrei tanto piacere, sappilo..), la quale mi ha raccontato parte della sua vita, una vita difficile, una storia pesante, dolorosa, faticosa, che mi viene alla mente ogni giorno, da che lo sentita non riesco a non pensarci....


Potrei continuare a lungo ad elencare situazioni che in questi ultimi tempi mi hanno inquietato, non poco, ma non lo faro', quello che mi inquieta di piu' e' la consapevolezza di essere inerme, totalmente disarmato dinnanzi ad una sorta di tsunami di emozioni contrastanti che sfioro ma alle quali non riesco ad avvicinarmi.

Cosa e chi potra' mai rincuorare quella bambina siriana che raccontava e piangeva..

Chi riuscira' a comprendere il dolore e l'umiliazione che ha provato la madre di Federico Aldovrandi..

Per non parlare della preoccupazione, l'ansia, il senso di precarieta' permanente che investe tutti coloro che ad oggi faticano ad andare avanti perche' non hanno piu' un lavoro, e chi dovrebbe aiutare a trovare delle soluzioni si esprime invece come il professor Ichino..

Poi l'ennesimo suicidio di questo giovane ragazzo, una famiglia distrutta, in un nulla, una storia terribile un dolore covato, e non intercettato dai familiari ed amici che e' sfociato in tragedia..

La chiamata della mia amica mi ha turbato tantissimo, per la sua complessita', per il suo contenuto di emozioni cosi' difficili e pesanti da comunicare che penso sia veramente difficile per tutti parlarne ad un estraneo, io e lei non ci conosciamo personalmente, quindi ringrazio lei per avermi fatto queste confidenze, seppur dolorose, e' una donna coraggiosa, tenace.. non mollare mai, fallo per te stessa e per le persone che ti vogliono bene e credono in te.....io credo in te !!!

La distanza che ci divide da queste storie e' enorme, almeno personalmente la ritengo tale,  non si riesce ad elaborare a pieno il dolore, a comprendere a pieno cosa provi una madre che  perde un figlio in una maniera cosi' violenta, e distante anche capire veramente cosa succede in Siria, alle persone, ai bambini, tanti bambini che ormai non hanno piu' una famiglia, almeno lo e' per me che in siria non ci sono mai stato, e' distante il dolore di una famiglia che deve riuscire a superare il dolore di un suicidio di un caro familiare..come fare ?

Deve essere devastante, ma io per fortuna non ho mai dovuto confrontarmi con tali tragedie...

Cosa prova quotidianamente una coppia, un single, o una famiglia nella quale non lavora nessuno, e bisogna sfamare i propri figli, e pagare le bollette, e vestirsi, e avere una vita quanto meno dignitosa..sono distanze incolmabili se non ci si e' dentro, se quelle preoccupazioni non le vivi sulla tua pelle non le potrai mai capire, potrai indignarti, sconvolgerti, umanamente comprenderle, ma non avrai ancora accorciato quella distanza che ne segna la gravita', il disagio.

Il giorno che quella distanza si accorcia capisci tante cose, compreso il fatto che sino a quel giorno non avevi capito niente.

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