mercoledì 7 maggio 2014


 

Verba volant, scripta manent...

 

Il percorso iniziato nel 2009 con Consuelo e Mattia e' stato ed e' impegnativo e faticoso, ci sta tutto, insomma e' comprensibile ai piu' (almeno spero..) quante energie sottragga la quotidiana cura di un bambino autistico, il nostro Michele, che gia' conoscete.

Siamo felici dei risultati ad oggi raggiunti da Michele, e siamo certi di aver intrapreso la strada giusta, e siamo pure certi che Michele fara' ancora tanti progressi, ma siamo STANCHI, terribilmente STANCHI, di dover stare a sentinelle del rispetto dei suoi diritti che puntualmente si cerca di calpestare.

Poco fa eravamo all'ospedale Microcitemico ASL 8 di Cagliari, che ha preso in carico Michele, per chiedere spiegazioni sull'assenza, da ormai piu' di un mese, della logopedista, il neuropsichiatra non ha potuto riceverci, quindi abbiamo parlato con la psicologa che segue Michele e dice che ci fisserà un appuntamento (fanno pure questo le psicologhe che operano al Microcitemico..), quindi aspettiamo, come sempre...almeno sinche' non ci viene voglia di scoperchiare il pentolone dell'indecenza che ricopre tutta questa vicenda.

Dal 2009 ad oggi Michele ha cambiato almeno 3 logopediste e per diversi periodi e' rimasto totalmente scoperto di questa importantissima figura, dato che uno dei settori di maggior deficit di Michele e' appunto la comunicazione verbale.

Una seduta di 45 minuti di logopedia da un privato, nell'attesa che si liberi qualche posto convenzionato costa 46 EURO...cosi' per farvi capire cosa vuol dire in un momento come questo per i familiari dei bambini autistici affrontare le cure a proprie spese...e' gravoso, e' dura !!!

L'ultima logopedista che ha avuto (la chiamero' Sara...) e' stata assunta con contratti a termine, puntualmente scaduti, non puntualmente rinnovati, che ha avuto l'effetto di non garantire a Michele la continuita' di trattamento che gli spetterebbe e anzi una nuova forma di intervento terapeutico che chiamero' " logopedia a singhiozzo " , e' il termine che piu' si addice alla realta' dei fatti.

Il direttore sanitario della Neuropsichiatria infantile del Microcitemico (che gia' ricopriva quel ruolo al Macciotta che da gennaio di quest'anno e' stato accorpato al Microcitemico), "abusivo" dato che fu incaricato di quel ruolo ad interim e solo in attesa di indire un bando per la sostituzione del vecchio direttore che ando' in pensione, e che ad oggi ancora non e' stato indetto, cosa ha da dire in merito ?

3) Perche' ad oggi non si sta rispettando la deliberazione della ASL, n° 87 del 30 Gennaio 2014, questa del link sottostante, che autorizza l'assunzione di diverse figure professionali per la neuropsichiatria infantile, compresa quella  del logopedista ?
 https://www.facebook.com/photo.php?fbid=251808218337132&set=a.251808215003799.1073741829.100005238667711&type=1

Nell'attesa di un appuntamento rimane l'amarezza di dover riscontrare ancora una volta quanto sia difficile far valere i propri diritti in una nazione che dei diritti sta facendo solo questioni ideologiche/politiche ma che nella pratica condanna chiunque ne debba usufruire ad un calvario stancante e deprimente !!!

SIAMO STANCHI !!!!!!!!!!!!!










giovedì 1 maggio 2014




DISTANZE



E' possibile comprendere a pieno il dolore, le preoccupazioni, i pensieri e i sentimenti delle altre persone ?

E' una domanda che mi sono posto diverse volte...


Proprio ora guardavo un video di una bambina siriana che raccontava la sua storia, mentre raccontava piangeva, con la mano si asciugava le lacrime e continuava a raccontare....

https://www.facebook.com/photo.php?v=860282117320566&set=vb.100000163562826&type=2&theater


Proprio l'altro giorno leggevo degli applausi di un gruppo di poliziotti che accoglievano quasi come degli eroi i loro colleghi, persone che hanno ucciso un giovane ragazzo, e che torneranno a indossare quella divisa, quella divisa che tanti altri poliziotti portano con tanto rispetto, senso del dovere e della misura...

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/04/29/aldrovandi-applausi-per-gli-agenti-condannati-al-congresso-sap/968132/


Proprio ieri ascoltavo un programma televisivo dove parlava il signor Ichino, che anziche' parlare di lavoro per tutti parlava di aumento della produttivita', escludendo come possibile soluzione (transitoria) l'abbassamento dell'orario di lavoro da 8 a 6 ore.
Per dire, in una fabbrica dove si fanno tre turni da 8 ore ciascuno si potrebbero fare 4 turni da 6 ore, permettendo l'inserimento di altri lavoratori, il lavoro e' questo quindi cerchiamo di dividercelo tra tutti, o almeno nel numero piu' ampio possibile di persone, ma lui no, lui sosteneva altre cose, lui e il suo sorrisetto demenziale pensano ad aumentare la produttivita' mantenendo la stessa forza lavoro e magari creando altro lavoro, dove e quando non e' dato sapere.

http://www.giornalettismo.com/archives/1473111/ottoemezzo-con-sergio-cofferati/



Ieri sera, tramite un amico vengo a sapere che una persona che anche io conobbi, me li presento' lui stesso, si e' tolto la vita impiccandosi, aveva 42 anni,una moglie e due figli, li conoscevo tutti.

http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca_sardegna/2014/04/30/imprenditore_suicida_per_la_crisi_economica_la_tragedia_in_un_cantiere_edile_ad_arbatax-6-365459.html



Qualche giorno fa ho sentito telefonicamente una amica, virtuale ad oggi, che spero di conoscere personalmente, (ne avrei tanto piacere, sappilo..), la quale mi ha raccontato parte della sua vita, una vita difficile, una storia pesante, dolorosa, faticosa, che mi viene alla mente ogni giorno, da che lo sentita non riesco a non pensarci....


Potrei continuare a lungo ad elencare situazioni che in questi ultimi tempi mi hanno inquietato, non poco, ma non lo faro', quello che mi inquieta di piu' e' la consapevolezza di essere inerme, totalmente disarmato dinnanzi ad una sorta di tsunami di emozioni contrastanti che sfioro ma alle quali non riesco ad avvicinarmi.

Cosa e chi potra' mai rincuorare quella bambina siriana che raccontava e piangeva..

Chi riuscira' a comprendere il dolore e l'umiliazione che ha provato la madre di Federico Aldovrandi..

Per non parlare della preoccupazione, l'ansia, il senso di precarieta' permanente che investe tutti coloro che ad oggi faticano ad andare avanti perche' non hanno piu' un lavoro, e chi dovrebbe aiutare a trovare delle soluzioni si esprime invece come il professor Ichino..

Poi l'ennesimo suicidio di questo giovane ragazzo, una famiglia distrutta, in un nulla, una storia terribile un dolore covato, e non intercettato dai familiari ed amici che e' sfociato in tragedia..

La chiamata della mia amica mi ha turbato tantissimo, per la sua complessita', per il suo contenuto di emozioni cosi' difficili e pesanti da comunicare che penso sia veramente difficile per tutti parlarne ad un estraneo, io e lei non ci conosciamo personalmente, quindi ringrazio lei per avermi fatto queste confidenze, seppur dolorose, e' una donna coraggiosa, tenace.. non mollare mai, fallo per te stessa e per le persone che ti vogliono bene e credono in te.....io credo in te !!!

La distanza che ci divide da queste storie e' enorme, almeno personalmente la ritengo tale,  non si riesce ad elaborare a pieno il dolore, a comprendere a pieno cosa provi una madre che  perde un figlio in una maniera cosi' violenta, e distante anche capire veramente cosa succede in Siria, alle persone, ai bambini, tanti bambini che ormai non hanno piu' una famiglia, almeno lo e' per me che in siria non ci sono mai stato, e' distante il dolore di una famiglia che deve riuscire a superare il dolore di un suicidio di un caro familiare..come fare ?

Deve essere devastante, ma io per fortuna non ho mai dovuto confrontarmi con tali tragedie...

Cosa prova quotidianamente una coppia, un single, o una famiglia nella quale non lavora nessuno, e bisogna sfamare i propri figli, e pagare le bollette, e vestirsi, e avere una vita quanto meno dignitosa..sono distanze incolmabili se non ci si e' dentro, se quelle preoccupazioni non le vivi sulla tua pelle non le potrai mai capire, potrai indignarti, sconvolgerti, umanamente comprenderle, ma non avrai ancora accorciato quella distanza che ne segna la gravita', il disagio.

Il giorno che quella distanza si accorcia capisci tante cose, compreso il fatto che sino a quel giorno non avevi capito niente.